L’etica e la responsabilità sociale del digitale: frammentazione o consapevolezza digitale?

A cura di Francesca Anzalone

Attraverso la comunicazione del digitale stiamo costruendo qualcosa di etico e responsabile, o stiamo deframmentando ancora di più ciò che è già frammentato? E l’interconnessione dei nodi, a chi pensiamo spetti? Ci sentiamo entità uniche o siamo realmente consapevoli dell’interconnessione di cui facciamo parte? E di cosa stiamo nutrendo la nostra mente, di informazioni attendibili o manomissioni funzionali ad altro?

Il progresso, l’evoluzione, il cambiamento e dunque anche l’innovazione tecnologica e digitale sono il “qui e ora” a cui dobbiamo prendere parte in maniera consapevole e responsabile, come sempre non è lo strumento a cui dobbiamo prestare la nostra più grande attenzione, ma l’uso che ne viene fatto e che noi stessi ne facciamo.
Tutto è interconnesso, ma lo dimentichiamo troppo spesso. La mente interconnessa a corpo e emozioni che non ricordiamo, fintanto che non creiamo un impatto talmente alto da ritrovarci poi risucchiati in un buco nero. 
Digitiamo per il bisogno esasperato di “digito e pubblico dunque esisto” o per contribuire in maniera costruttiva a delineare e offrire supporto a una causa a cui realmente teniamo? Ma soprattutto prima di quell’invio ci chiediamo che tipo di emozioni produrrà nell’altro? E che tipo di impronta stiamo lasciando di noi?


Queste sono le nostre impronte, dettagli precisi che parlano di noi e non dell’argomento o della persona a cui stiamo puntando il dito contro. E qui sta il paradosso: un’ossessiva attenzione al Personal Branding su estetica, contenuti, minuziosa dovizia di particolari “celebrativi” nei nostri canali e la totale mancanza di consapevolezza nelle “impronte digitali” che seminiamo nel web. Stiamo dunque costruendo o stiamo creando “castelli di sabbia digitale” che autodistruggiamo costantemente, smascherando la finzione?
Il Personal Branding è funzionale, così come lo è la promozione del Brand e del Corporate, ma attenzione a creare una comunicazione leale, trasparente, basata su fatti, azioni e valori, perché le interconnessioni smascherano velocemente washing, diventano backlash e innescano crisi reputazionali. Ricordiamoci sempre che ciò che siamo online e offline è dato da noi e da come veniamo percepiti attraverso le nostre “impronte”. La differenza è che nel web queste impronte non si cancellano e possono subire anche manipolazioni.

In questo enorme paradosso dove tutto è anche il suo contrario, dobbiamo scegliere con consapevolezza e responsabilità e rimanere coerenti alla scelta. Ma per fare ciò vi è una sola strada: la lealtà ai nostri valori e alla Community che desideriamo costruire e di cui vogliamo fare parte. Chiedendoci se nella costruzione delle relazioni digitali cerchiamo crescita e reciprocità o seguaci operativi; se siamo vicini o lontani; se siamo un “ci sono” reale oppure un “calcolatore di follower”.
I dati contano, le analisi ci fanno crescere, ma tutto deve essere in perfetto equilibrio tra quantità e qualità e la qualità deve avere degli obiettivi precisi etici e sostenibili, per durare nel tempo. E dunque tornando alla domanda iniziale, ci ricordiamo che siamo nodi interconnessi?

Vi lascio con qualche spunto di riflessione:
· Stiamo utilizzando le tecnologie digitali in modo responsabile e rispettoso dei valori umani?
· Stiamo rispettando la dignità umana, la libertà, l’equità?
· Ci stiamo informando in maniera libera? Stiamo condividendo informazioni leali, trasparenti e oggettive?
· Ci stiamo impegnando a educare e offrire a chiunque le skill necessarie per affrontare nel modo più consapevole e responsabile la diffusione della disinformazione?
· O pensiamo che queste conoscenze spettino ad altri che non siamo noi?
· Stiamo supportando l’identificazione delle fake news, ovvero dei contenuti falsi e fuorvianti in cui chiunque può imbattersi online? O stiamo pensando che “non è affar nostro”?
· Stiamo supportando la comprensione degli scopi illeciti e dunque di come difendersi e tutelarsi?
· Riusciamo ad avere consapevolezza dei contenuti violenti o discriminatori quando si incontrano?
· E dei contenuti che possono influenzare in maniera importante e impattante una determinata fascia di età?
Oggi la comunicazione e le tecnologie digitali hanno un ruolo strategico. Non più solo fini a un ambiente online, ma fortemente impattanti a livello sociale in maniera omnicanale.
E qui la domanda: quale ruolo vogliamo abbia il nostro brand, corporate e personal brand nella società contemporanea?

Continua a leggere anche...