C’è un’altra settimana di tempo, e precisamente da oggi 4 novembre compreso a venerdì 8 novembre, per aderire all’offerta pubblica d’acquisto di Fnac-Darty nei confronti di Unieuro.
Il primo round, terminato il 25 ottobre scorso, aveva visto Fnac Darty e Ruby Investment assicurarsi il 71,5% del capitale sociale di Unieuro. Dopo aver portato a segno la scalata, ora il gruppo francese punta al 90% del capitale dell’azienda forlivese (l’obiettivo iniziale).
Opportunità per gli azionisti
“Dopo il successo del primo periodo di offerta – ha dichiarato Enrique Martinez, CEO di Fnac Darty – siamo entusiasti di proseguire il nostro progetto di aggregazione con Unieuro. Con il periodo di riapertura dei termini di una settimana, che è iniziato oggi e durerà fino all’8 novembre, gli azionisti di Unieuro che non hanno ancora aderito hanno una grande opportunità di trarre vantaggio dalla nostra offerta, come ha già fatto la grande maggioranza degli azionisti di Unieuro”.
Il corrispettivo stabilito per chi aderirà, lo ricordiamo, è pari a 9,0 euro in contanti per azione + 0,1 azioni Fnac Darty.
Dopo questa “cinque giorni” il futuro di Unieuro, oggi più che mai incerto, potrebbe apparire un po’ più chiaro. L’obiettivo dei francesi, tuttavia, rimane il delisting, ossia l’uscita di Unieuro dalla Borsa attraverso una possibile fuzione con una società non quotata. A seconda della quota di capitale che si raggiungerà questo processo potrebbe essere più o meno complesso, immediato o più lungo.
L’incognita Morgan Stanley
Tutto liscio dunque? Non proprio, perché il 23 ottobre – ossia due giorni prima della chiusura dell’OPA – Morgan Stanley ha rastrellato il 10,2% di azioni Unieuro (operazione registrata dalla Consob il 31 ottobre), una percentuale che, guarda caso, impedirebbe a Fnac-Darty di arrivare al 90% e procedere in modo più celere al delisting.
A tal punto, per non perdere altro tempo, a Fnac Darty non resterebbe che aumentare l’offerta iniziale (250 milioni per il 100% di Unieuro): a tutto guadagno di Morgan Stanley e di coloro che hanno aderito all’OPA, anche nella sua prima fase poiché l’aumento sarebbe retroattivo.
Dunque, Morgan Stanley potrebbe rappresentare un ostacolo al raggungimento del 90% del capitale, un ostacolo tuttavia che potrebbe essere eliminato con un rilancio economico. Fnac-Darty, infatti, sa che il fondo non si occupa di consumer electronics, non avrebbe ragione di rimanere in netta minoranza e ha probabilmente compiuto solo un’azione speculativa.
Anche questo nodo si dovrebbe sciogliere entro la fine della settimana.