In un mercato pubblicitario sempre più orientato alla personalizzazione e alla misurabilità, MediaWorld rilancia con la seconda edizione del Retail Media Summit, un evento pensato per brand e agenzie partner. L’appuntamento, tenutosi in una location milanese e che ha riunito oltre 500 operatori del settore, ha avuto l’obiettivo di fare il punto sull’evoluzione del Retail Media e presentare nuovi strumenti pensati per una comunicazione integrata lungo l’intero percorso di acquisto.
Sul palco si è alternato tutto il board di MediaWorld: ha aperto i lavori, dando il benvenuto ai presenti, Guido Monferrini, Regional Chief Executive Officer del cluster Austria, Svizzera, Ungheria e Italia, che ha ricordato come l’evento sia cresciuto per importanza e partecipazione rispetto allo scorso anno. Il manager, ha poi introdotto Emanuele Cosimelli, a cui ha da poco passato il testimone virtuale di Ceo dell’azienda.

Cosimelli ha ricordato l’importanza della centralità del cliente per MediaWorld, ma ha anche fornito alcuni numeri del successo dell’insegna di Merate. Il Gruppo internazionale conta 2 miliardi di clienti all’anno, vendite globali per 22 miliardi, di cui 5 miliardi dall’online.
Guardando in casa nostra, ogni anno transitano nei negozi 66 milioni di persone, di cui oltre 3 milioni sono Active Loyalty Member, mentre l’app ha superato il milione di downoad.
“Negli ultimi tre anni – precisa Cosimelli – abbiamo cambiato passo, abbiamo investito 100 milioni di euro e altri 100 milioni saranno investiti nel prossimo triennio (+110% rispetto al periodo 2018-2020)”.
Dal 2021 sono stati aperti 22 nuovi negozi, mentre altri 25 saranno inaugurati nei prossimi tre anni. Un’attività resa possibile dalle segmentazione dei formati (Tech Village, Core, Xpress, Smart) che permette a MediaWorld di essere presente con punti vendita cuciti su misura rispetto all’area geografica e alla demografica del luogo di apertura.
Ci sarà un terzo Tech Village, magari nel Sud dell’Italia? Cosimelli non lo eslcude, pur sottolineando che non è una priorità e che si debba prima cercare e trovare un’area adeguata e un bacino d’utenza sufficiente per sostenere un’operazione così ambiziosa.
Il 2024 è stato un ottimo anno per MediaWorld, che ha totalizzato vendite per 2,4 miliardi di euro. Anche il primo trimestre del 2025 (che per l’insegna comprende ottobre, novembre e dicembre, n.d.r.) è stato fortemente positivo, grazie anche all’aiuto della piattaforma di ecommerce.
Accanto ai tanti prodotti esposti nel lineare, ancora una volta MediaWorld ha puntato sui servizi: ne sono stati lanciati 27 nel corso del 2024.
Grande successo per la consegna in 30 minuti, punto fermo dell’attività di MediaWorld in molte piazze: “In realtà”, sottolinea Cosimelli, “la media di lavorazione degli ordini è molto inferiore a quello che dichiariamo, tanto che in alcune situazioni il cliente può trovare il suo prodotto pronto in pochi minuti”.
Ma cosa ci dobbiamo aspettare per i prossimi mesi? Ancora Cosimelli: “Il Delivery in 30 minuti nei centri città, in partnership con Glovo, il lancio dei lockers, la Scheduled Delivery, in cui sarà il cliente a scegliere l’ora esatta di consegna del bene acquistato, un ulteriore investimento sull’economia circolare e il completo rilancio del punto vendita di Verano Brianza che avverrà il prossimo 22 maggio: sarà il nostro Future Store, il fiore all’occhiello dell’azienda dove abbiamo la nostra sede e nel quale sperimenteremo tutte le novità con l’introduzione di innovative soluzioni di shopping experience e servizi omnicanale“.
Il Retail Media di MediaWorld come leva strategica
Al centro dell’incontro, l’idea di un retailer che diventa sempre più piattaforma di attivazione omnicanale. MediaWorld propone infatti un modello che combina punti vendita fisici, canali digitali e un uso sempre più sofisticato dei dati di prima parte. L’obiettivo è offrire alle aziende uno strumento pubblicitario in grado di dialogare con i consumatori in maniera coerente su tutti i touchpoint.

Quattro direttrici per un nuovo posizionamento
MediaWorld sta ridefinendo il proprio ruolo attraverso un framework basato su quattro direttrici strategiche:
- Espansione dei servizi – L’area Service & Solutions viene potenziata come elemento differenziante per il cliente.
- Marketplace proprietario – Estensione dell’assortimento tramite una piattaforma che ospita anche seller terzi.
- Sviluppo dei marchi interni – I brand Peaq, Koenic, OK e Isy diventano leve di valore esclusivo.
- Potenziare il Retail Media – Creazione di un’infrastruttura capace di supportare campagne su scala, sfruttando pienamente i dati di prima parte.
Questo schema punta a trasformare MediaWorld da semplice punto vendita a nodo centrale in un ecosistema di comunicazione e servizio. D’altra parte, come ha sottolineato il COO Vittorio Buonfiglio, la piattaforma retail Media ospita quotidianamente circa 500.000 visitatori.
Un approccio full funnel, orientato alla misurazione
Sul palco, poi, è salito il direttore marketing Francesco Sodano a cui è spettato il compito di approfondire il modello di Retail Media promosso da MediaWorld, che si sviluppa lungo l’intera customer journey: dalla brand awareness alla conversione. Formati come Sponsored Brand Ads, A+ Content e reportistica personalizzata permettono di intercettare, informare e spingere all’acquisto, sempre attraverso metriche tracciabili.
Secondo l’azienda, l’impatto medio delle campagne Retail Media si traduce in un +20% di uplift sull’e-commerce, con vantaggi condivisi tra brand e retailer. Un sistema che mira non solo alla performance, ma alla costruzione di relazioni durature e alla fidelizzazione dei clienti.
Il messaggio emerso dal Summit è chiaro: MediaWorld punta a superare il ruolo tradizionale di retailer, proponendosi come piattaforma capace di abilitare connessioni misurabili e coerenti tra brand e consumatori. Una strategia che si fonda sulla sinergia tra dati, tecnologie e spazi fisici, e che interpreta l’omnicanalità non solo come presenza su più canali, ma come coordinamento strategico tra tutti gli elementi della comunicazione commerciale.
“Non vogliamo più essere solo un retailer,” ha dichiarato Francesco Sodano. “Vogliamo diventare il partner strategico per i brand che vogliono parlare ai clienti in modo efficace e integrato. E siamo convinti che il Retail Media sia la chiave per farlo”.
Il punto di vista di IAB Europe
C’è poi stata la partecipazione dell’associazione IAB Europe, che ha portato uno sguardo più ampio sul fenomeno. Il Retail Media è oggi il segmento a più rapida crescita dell’advertising digitale nel continente: da 7 miliardi di euro nel 2021, si è passati a 14 miliardi nel 2024 e si prevede un ulteriore incremento fino a 31 miliardi entro il 2029.
Ma, avverte l’associazione, occorrono standard comuni in materia di misurazione e attribuzione, per evitare frammentazioni e favorire l’integrazione del Retail Media nel più ampio ecosistema pubblicitario. Un recente white paper firmato da IAB Europe mira proprio a offrire linee guida condivise, KPI unificati e best practice per lo sviluppo del canale.
“Il Retail Media è oggi uno dei motori principali dell’innovazione e della crescita nella pubblicità digitale,” afferma Sergio Amati, Direttore Generale di IAB Italia. “Come IAB, crediamo sia essenziale promuovere una cultura condivisa e supportata da dati concreti. Ringrazio MediaWorld per avermi invitato alla seconda edizione del suo Retail Media Summit, evento in cui ho avuto l’occasione di presentare gli ultimi insight di mercato elaborati da IAB Europe, offrendo una panoramica chiara e strutturata sulle evoluzioni in corso a livello europeo e globale, e sul ruolo sempre più strategico che il Retail Media è destinato a ricoprire nel prossimo futuro.”
Partnership con Google: debutta la soluzione SA360 Commerce Media Network
Uno degli annunci più significativi della giornata è stata la presentazione della partnership tra MediaWorld e Google, che segna il debutto, come primo Retailer in Europa a testare una nuova soluzione Retail Media offsite sulla piattaforma SA360 alimentata dai dati di prima parte e dalla tecnologia AI delle campagne Performance Max. Grazie a questa integrazione, MediaWorld offre ai brand la possibilità di attivare campagne offsite sugli asset di Google – tra cui YouTube, Search, Shopping, Gmail, Discover – mantenendo continuità di targeting, messaggio e KPI.
Si tratta di un’innovazione significativa per il panorama Retail Media, in grado di amplificare la reach e portare le performance anche al di fuori delle proprietà del retailer, con una logica di attivazione estesa ma sempre data-driven, sfruttando audience altamente profilate grazie ai dati di prima parte di MediaWorld.