Acer ridisegna il mondo PC con AI, valore e gaming

I Pc evolvono tra sfide e opportunità. Gaming premium, AI-native devices e nuovi modelli di distribuzione al centro della strategia di Acer per elevare l’esperienza utente.

L’intelligenza artificiale sta entrando in maniera prepotente nel mondo dei Pc, permeandolo profondamente e inducendo una forte spinta di cambiamento nei consumatori. Per conoscere meglio l’andamento del mercato abbiamo intervistato Gianluca D’Angelo, Country HeadSales Director di Acer per Italia, Grecia e Malta.

Com’è andato il 2024 e come si è aperto il 2025?

Il mercato 2025 è leggermente negativo, anche se parliamo di un calo in “single digit”, quindi con un trend migliore rispetto alla prima metà del 2024, quando la decrescita è rimasta in doppia cifra fino al back to school, momento in cui il settore ha segnato una ripresa, chiudendo con dati positivi anno su anno. Anche per il 2025 ci aspettiamo una prima metà dell’anno flat o con crescita zero, ma una seconda metà più forte, proprio perché ormai è in quel periodo che si concentra la domanda, specialmente nel tech.

È un mercato sempre più legato alla stagionalità?

Ci sono due tendenze principali. La prima è proprio lo spostamento della stagionalità: il picco delle vendite si sta sempre più concentrando nel periodo del Black Friday e del Natale, come già accade da tempo nei mercati anglosassoni. Quello del “sottocosto” all’italiana, che era il driver fino ai primi anni 2000, oggi ha perso un po’ di attrattiva rispetto ai nuovi appuntamenti. Basti pensare che fino a dieci anni fa il Black Friday in Italia nemmeno esisteva!

L’altra tendenza rilevante è l’innalzamento del prezzo medio: oggi i device — con sistema operativo sia Google sia Windows — integrano l’intelligenza artificiale, e questo alza la battuta dello scontrino. La crescita a valore sarà quindi più significativa rispetto a quella a unità.

Quali sono i fenomeni chiave da monitorare per il 2025?

Principalmente due. L’integrazione dell’intelligenza artificiale, che non rappresenta solo un’occasione per elevare il prezzo medio, ma anche per offrire una nuova narrativa ai consumatori. Google, Microsoft e i vari vendor stanno cercando di stimolare il refresh dei dispositivi, spingendo i consumatori a sostituire le vecchie macchine con modelli AI-native.

Da non sottovalutare, poi, la fine del supporto di Windows 10, prevista per ottobre. Anche questo elemento fungerà da acceleratore per il ricambio delle macchine, spingendo i clienti a migrare su piattaforme più moderne.

A proposito di intelligenza artificiale, che impatto sta avendo il tentativo di migrazione verso l’architettura Qualcomm, soprattutto nel mondo Windows?

Qualcomm ha introdotto i processori Snapdragon su architettura ARM che, rispetto alla classica x86 di Intel o AMD, promettono maggiore fluidità nelle operazioni quotidiane. Il problema, però, è che queste prestazioni si vedono solo quando il sistema operativo è ottimizzato ad hoc per quell’architettura. Apple ci è riuscita, perché il suo OS è creato su misura per l’architettura ARM. Ma nel mondo Windows è più complicato, perché serve una perfetta sinergia tra hardware e software. Per questo motivo, e anche per scelte strategiche, Acer ha deciso di coprire tutte le architetture per l’AI: Qualcomm, AMD e Intel. Ma la nostra architettura di riferimento resta x86, almeno per i prossimi due anni.
Tra fine primavera e inizio estate lanceremo un prodotto molto strategico: l’Aspire AI, un Copilot+ PC con pannello OLED e processore Ultra 5 a un prezzo di 799 euro; sarà un prodotto che si presenterà come abbordabile per tutti. È pensato proprio per democratizzare l’intelligenza artificiale e colmare un nostro gap storico nella fascia premium non gaming (quella fra i 600 e i1200 euro).

Quanto pesa oggi il Gaming per Acer, in termini valoriali?

Pesa tra il 15% e il 20% del nostro business, considerando non solo il retail ma anche il canale monitor e accessori. Il Gaming è una delle nostre aree di eccellenza: siamo leader sopra i 1.000 euro.

È un comparto che valorizziamo molto e in cui investiamo costantemente.

Con così tante linee e fasce di prezzo, è possibile individuare il target audience del brand Acer?

Il nostro punto di forza è la varietà dell’offerta. Siamo leader nel mainstream fino ai 600 euro con Aspire, nel Gaming con Predator sopra i mille euro e nel segmento Chromebook. Aspire è il nostro brand più storico, quello che ha accompagnato generazioni di utenti e che ora con i Copilot+ PC e con la spinta dell’AI ha l’opportunità di affermarsi in modo ancora più forte nella fascia medio alta. Predator è invece un brand più recente, lanciato nel 2019, ma che ci ha permesso di costruire in cinque anni un’ottima reputazione nel Gaming. Nitro è una linea di notebook da gaming progettata per offrire alte prestazioni, grafica avanzata e esperienze immersive.

Infine c’è Swift, brand nato dopo il 2010, su cui dobbiamo lavorare maggiormente per trasmettere con più forza il concetto di ultraportabilità. Non siamo sempre riusciti a trasmettere il messaggio del “premium sottile e leggero”, nonostante avessimo prodotti sotto il chilo.

Come si articola la divisione New Business e quali prodotti comprende?

Riguarda tutto il mondo non Pc e comprende gli accessori gaming, cuffie, tastiere e mobilità elettrica. In Italia stiamo entrando in punta di piedi in questo segmento, ma in Asia ad esempio commercializziamo già molti prodotti come apparecchiature medicali, grandi e piccoli elettrodomestici. Lì la divisione produce circa il 30% del fatturato globale dell’azienda.

Ma in futuro diventerà sempre più strategica anche in Europa, considerato che il segmento dei computer è ormai maturo.

Come gestite le diverse linee nel retail? Offrite la stessa gamma a tutti o personalizzate l’offerta in base all’insegna?

Cerchiamo di evitare l’offerta esclusiva, perché non la riteniamo più né vantaggiosa per noi né per il retailer. Oggi il consumatore è molto più preparato: studia, confronta, vuole vedere il prodotto su più insegne. Se lo trova solo in una catena, ad esempio, potrebbe addirittura insospettirsi. Ormai l’utente si fida se trova il prodotto ovunque, sia sul punto vendita fisico sia online.
La cosa più importante è come si presenta un prodotto e con quale esperienza lo si accompagna.
In Acer facciamo analisi specifiche per capire su quali target ciascuna insegna è più forte, studiando il pubblico di riferimento, l’età, la provenienza geografica e tanti altri fattori. Con questo approccio, limitiamo le esclusive e puntiamo a line-up personalizzate, in base al pubblico di riferimento delle varie insegne.

Continua a leggere anche...