È stato presentato oggi, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Rapporto OPTIME 2025, settima edizione dell’analisi annuale dell’Osservatorio per la tutela del mercato dell’elettronica.
Il settore dell’elettronica e delle tecnologie domestiche in Italia si trova al crocevia tra innovazione, resilienza e minacce globali. È quanto emerge dalla settima Nota di Aggiornamento del Rapporto OPTIME 2025, presentato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la partecipazione del Ministro Adolfo Urso e di rappresentanti istituzionali e associativi di primo piano.
Secondo i dati GfK, il comparto ha chiuso il 2024 con un fatturato di 18,8 miliardi di euro, in lieve calo (-0,4%) ma in crescita del +13,8% rispetto al periodo pre-pandemico del 2019. Tuttavia, sotto questa apparente stabilità si nascondono criticità strutturali e nuovi rischi, che impongono un cambio di passo normativo e strategico.
Mercato sotto pressione: dazi, piattaforme orientali e social commerce
A preoccupare gli analisti OPTIME sono innanzitutto i nuovi equilibri geopolitici, con la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina che rischia di generare effetti domino sull’Europa: rincari, filiere spezzate, prezzi in aumento e margini compressi, soprattutto per gli elettrodomestici e l’elettronica di fascia media.
In parallelo, si segnala la pervasiva penetrazione di marketplace orientali come Temu, Shein e TikTok Shop. Questi operatori – spesso agevolati dal regime doganale “de minimis” – immettono nel mercato europeo milioni di prodotti low-cost, spesso non conformi a norme su sicurezza, marcatura CE, etichettatura energetica e IVA. Un rischio tanto economico quanto etico e ambientale.
Non meno insidioso è il social commerce informale, un fenomeno in crescita che sfrutta i social per vendite opache, sottocosto senza trasparenza, promozioni non regolamentate e attività spesso illegali, come testimoniato anche da recenti inchieste televisive. Optime denuncia il “populismo commerciale” che affianca marketing virale a promesse al limite della legalità.
Intelligenza artificiale: opportunità e truffe digitali
Una delle sezioni più inquietanti del rapporto è dedicata all’uso fraudolento dell’intelligenza artificiale. La stessa tecnologia che guida l’innovazione dei dispositivi viene ormai sfruttata per creare deepfake, cloni vocali, siti fasulli e testimonial digitali in grado di trarre in inganno anche i consumatori più attenti.
A farne le spese è la fiducia nel sistema. Se non adeguatamente regolata, l’IA rischia di minare l’intero ecosistema hi-tech, rendendo diffidenti proprio i consumatori più consapevoli e propensi alla spesa.
Il rapporto propone contromisure urgenti: watermark obbligatorio per contenuti generati da IA, protocolli antifrode per la pubblicità online, responsabilizzazione delle piattaforme e collaborazione stretta tra operatori, autorità e forze dell’ordine.
Sostenibilità, copia privata, RAEE: nuove sfide normative
L’Europa, intanto, introduce strumenti per una maggiore trasparenza e sostenibilità. Da fine giugno 2025 è obbligatoria la nuova etichetta ecologica per smartphone e tablet, che valuta anche riparabilità, aggiornabilità e robustezza, segnando un cambio di paradigma verso il diritto alla riparazione.
Ma il fronte normativo resta complesso: è in corso la ridefinizione del compenso per copia privata, un meccanismo che, se mal calibrato, rischia di penalizzare i produttori italiani rispetto agli e-commerce esteri non assoggettati. Lo stesso vale per la evasione dell’eco-contributo RAEE, che mina la raccolta e il riciclo dei rifiuti elettronici, aggravando le disuguaglianze tra operatori regolari e “free rider” digitali.
Un settore da proteggere, un futuro da costruire
Davide Rossi, presidente di Optime, lancia un messaggio chiaro: “Le imprese del settore sono solide, ma la loro sopravvivenza passa per una vigilanza comune, un quadro normativo aggiornato e un impegno collettivo a tutela della concorrenza leale e della sicurezza dei consumatori”.
Non è un caso che la Federazione abbia lanciato la nuova campagna “È ovvio … ma ancora ci cascano in tanti”, contro le truffe digitali, le insidie del commercio non regolato e la disinformazione nei consumi tecnologici.
Il Rapporto OPTIME 2025 non si limita a denunciare: chiede azione, invoca trasparenza, esige legalità. E lo fa da un settore che, oggi più che mai, è al cuore della vita quotidiana e della trasformazione digitale del Paese.